Frammento



1. Bruno sul rogo.


Tagliafuoco mezzo chiuso. Musica –ouverture– 33’’. Subito il sipario si apre completamente. Canta il Coro.



                                    CORO MISTO

                                    In viva morte morta vita vivo.



Regia: Bruno, legato all'albero che ricorda la prua di una nave, è scagliato verso la bocca del palcoscenico, sopra la fossa d’orchestra, verso il pubblico. Sullo sfondo, il coro si dispone in modo da raffigurare la forma di un vulcano: fuoco, fonderia di bronzo.



BRUNO

D’un sì bel fuoco e d’un sì nobil laccio

beltà m’accende…


                                    CORO FEMMINILE

                                    Morte viva.


BRUNO

Beltà m’accende.

L’incendio è tal ch’io m’ard’ e non mi sfaccio,


                                    CORO MASCHILE

                                    Morta morte.


BRUNO

Né mi gela timor, né duol mi snoda;

ma tranquill’ è l’ardor, beltà m’accende…


                                    CORO FEMMINILE

                                    Vita morta.


BRUNO

Vola tant’alto il lume che m’infiamma,

tant’alta la luce che m’accende…


                                    CORO MASCHILE

                                    Vita morta morte viva.


BRUNO

Mi splend’al cor sì bella fiamma,

beltà m’accende e mi chiama…


DIANA

Brucia eroicamente l’aria, arde

il cielo.


BRUNO

Beltà m’accende…

Sia serva l’ombra, et arda il cener mio!


                                    CORO MISTO

                                    Oscura purificazione,

                                    luminoso battesimo di fuoco.

        

DIANA

Battesimo del fuoco.

In umbra lucis. Uno sempiterno.


BRUNO

L'ali sicure all'aria porgo.

Fendo i cieli, e a l'infinito m’ergo

e per l'etereo campo oltre penetro.


DIANA

«Tu già cenere ed io ardo in fuoco»


                                    CORO MISTO

                                        In umbra lucis!



2. Circe, lo Stige e la barca mistica.

Da lontano si avvicina una barca. Una barca-strumento: barca-contrabbasso (Uxia).

Si accoppia con la prua dell'albero a cui Bruno è legato. Si allontana lentamente, come in una danza con l’acqua/ceneri. Bruno, incosciente, canta prima a ‘bocca chiusa’. A poco a poco emerge la voce e gradualmente diventa tutt’uno con il contrabbasso e il movimento delle onde.


I)

BRUNO

Umbra sum.

Umbra. Lux.

Umbra profunda sumus.


CIRCE sulla barca. Lei lo guida. Bruno, incosciente, assente, quasi non percepisce la presenza di Circe.

Apollo! Bruno! Bruno-Apollo! Fuoco!


BRUNO

Umbra sum…

Bruno sembra svegliarsi.

Sono morto?


CIRCE:

Stai bruciando ancora.

Fiammeggiante in Campo dei Fiori…

    

Solo del contrabbasso. Bruno e Circe cantano, come assenti, mentre la barca si allontana attraversando la palude Stigia.


II)

BRUNO

Umbra sum…

Dove sono?


CIRCE

Attraversando la palude Stigia.


BRUNO

Umbra. Lux!

Riconosco la tua voce. Circe!


CIRCE

Sono ospitata nella tua memoria.


BRUNO

Circe dei vincoli signora.

Ti riconosco ora,

maga Circe!

Voce della memoria incandescente.




III)

BRUNO

Che mi sta succedendo,

dimmi?


CIRCE

Il fuoco sta bruciando il corpo tuo

ma l’anima galleggia già sul mare

di campane, verso l’Ade.


BRUNO come distratto, assente.

Verso il sole?


CIRCE

Verso l’Ade.

Al confine crepuscolare

dall’Oceano.


BRUNO

Verso il sole! Occhio divino.

Energia radiante dell’interno.

Uno e infinito d’infiniti


(…)

BRUNO–OPERA © 2019

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